mercoledì 29 giugno 2011

Rigatoni con coda alla vaccinara

Tra gli ingredienti ampiamente utilizzati della cucina romana e laziale tradizionale il cosiddetto “Quinto quarto” vale a dire i tagli meno nobili della macellazione del bestiame, è il protagonista.  Tra questi c’è la coda di bue che a Roma è alla vaccinara. Un piatto popolare di lunga cottura con tanto “sellero” (sedano) che era preparata soprattutto nel rione Testaccio e nel rione Regola, abitato dai “vaccinari”, "scortichini", concia-pelli che lavoravano al Mattatoio, ai quali era data la coda insieme alle altre frattaglie come integrazione della paga. Proprio intorno al Mattatoio di Testaccio, sorto alla fine dell’Ottocento e caduto in disuso nel 1975 (oggi alcuni padiglioni ospitano la sede distaccata della Facoltà di Architettura di Roma Tre e la sede distaccata della Galleria d’Arte Contemporanea MACRO), nacquero molte osterie specializzate in piatti di “Quinto quarto”; ricette che sarebbero entrate a far parte della tradizione gastronomica romana, come per l’appunto la coda alla vaccinara.
Ci sono diverse varianti della ricetta quelle più “povere”, più casalinghe che potevano avere un triplice impiego: come brodo, come sugo per condire la pasta, e ovviamente un secondo piatto di carne morbida e gustosa; alle ricette più “ricche” che si potevano mangiare nelle osterie con l’aggiunta di pinoli, uvetta, cioccolato ed altre spezie.
Una versione “ricca” della ricetta si può leggere nella poesia dell’oste-poeta Cesaretto Simmi vissuto nella prima metà del Novecento, proprietario de La Cisterna locale nell’omonima via di Trastevere:

E’ 'na ricetta facile, ma vale
pe' preparà un tegame origginale.

Pijate un po' de grasso de presciutto,
'no spicchio d'ajo e 'na cipolla trita,
fate er battuto e poi mischiate tutto
co l'ajo der tegame che v'invita
a fallo frigge e, quanno ch'è dorato,
giù er vino. Nun appena è svaporato,

subbito er pommidoro e, mano mano,
sèllero, uva passa, 'na manciata
de pignoli, un ber po' de cioccolata,
e, mentre er condimento piano piano
se coce e s'insapora a foco lento,
la coda arriva, e mo' ve la presento.

Dar macellaro che ce fate spesa
fatevela fornì grossa e nutrita,
così nun solo vie' più saporita,
me ner tegame ve darà più resa;
tajateve li rocchi su misura,
poi giù, ner sugo, fino alla cottura.

Cottura giusta e, quello che più conta,
ch'er sugo nun sia tanto aritirato,
giusto de sale; ve adesso l'invitato
se mette a sede che la coda è pronta.
Bon appetito! E mentre la magnate
penzate a la cucina de le fate!

  
Io ho scelto la versione più “povera” e più “leggera” per condire il tipico formato di pasta romano i Rigatoni.
Non è un piatto leggero né propriamente estivo, ma ho voluto proporlo per il contest le regionali per Scelte di Gusto! di Tiziana in collaborazione con giornale di informazione e cultura enogastronomica  Scelte di Gusto,  che richiede di raccontare la storia di un piatto caratteristico della propria regione. Credo che la coda alla vaccinara rappresenti degnamente la cucina romana fatta essenzialmente di ingredienti poveri che con maestria sono riusciti a farli fruttare e trasformare in vere proprie prelibatezze.

















Ingredienti per la coda alla vaccinara:
1 coda di bue tagliata a tronchetti
600 g di pomodori pelati o passata
200 g di coste di sedano
2 cipolle
2 carote
1 spicchio di aglio
1 foglia di alloro
1 bicchiere di vino bianco secco
olio extra vergine di oliva
sale
pepe


Ingredienti per la pasta
400 g di Rigatoni
100 g di Pecorino romano
(oppure se si preferisce si può fare 50 g Parmigiano Reggiano o Grana e 50 g Pecorino romano)


Preparazione della coda:
In una pentola si porta ad ebollizione l’acqua salata si aggiunge una costa di sedano, una cipolla, una carota, la foglia di alloro e la coda a pezzi, si fa cuocere per circa un’ora. Una volta cotta si toglie la coda e si filtra il brodo ottenuto.
Nel frattempo si prepara un trito di cipolla, carota, e una testa di sedano. In una larga padella si fa scaldare l’olio con l’aglio, si mette il trito e si fa soffriggere per alcuni minuti, si aggiunge la coda  si fa rosolare da tutte le parti si sfuma con il vino bianco, si sala si pepa e si versa il pomodoro e quattro mestoli del brodo di cottura della coda e si lascia cuocere coperto a fuoco moderato per 2 – 3 ore aggiungendo ogni tanto il brodo per non far asciugare il sugo. La coda è cotta quando la carne si stacca con facilità dall’osso. Trenta minuti prima della fine di cottura si uniscono le due coste di sedano rimaste tagliate a pezzettini e il sedano del brodo tagliato anch’esso a pezzettini.

Una volta cotti i rigatoni si condiscono con il sugo della coda, una spolverata di pecorino grattugiato, e si uniscono i tronchetti (rocchi) della coda.





Con questa ricetta partecipo al contest le regionali per Scelte di Gusto! di Tiziana Pecorella di Marzapane.








La ricetta è arrivata tra le finaliste del "Contest le regionali per Scelte di Gusto" nella sezione Salati.




lunedì 27 giugno 2011

Crocchette di ceci e curry su salsa speziata di zucchine

Crocchette cotte al forno che negli ingredienti ricordano i famosi Falafel; accompagnate da  una salsa speziata ottenuta con zucchine grattate aromatizzate con olio extravergine di oliva al curry e sesamo.






Ingredienti:
300 g di ceci secchi
4 filetti di alici sott’olio
1 cipolla dorata
1 cucchiaino di curry
2 spicchi di aglio
1 rametto di rosmarino
alcune foglie di alloro
pangrattato q.b.
olio extra vergine di oliva
sale

Salsa speziata di zucchine:
2 zucchine romane
1 cucchiaino di curry
1 cucchiaino di sesamo
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale


Preparazione:
Si mettono  a bagno ceci per 12-24 ore. Passato il tempo si scolano si sciacquano bene e si fanno cuocere in abbondante acqua calda salata con rosmarino, uno spicchio di aglio, alloro  per circa 2-3 ore. Una volta cotti si scolano si passano al mixer con i filetti di alici, la cipolla, uno spicchio di aglio ed il curry. 
La crema ottenuta si lavora con le mani formando tante crocchette che si passano al pan grattato. Si riveste una teglia da forno con carta forno e si sistemano le crocchette, si fanno cuocere a 180° per 20-30 minuti.

Nel frattempo in una ciotola si uniscono l’olio extra vergine di oliva,  il curry, il sesamo e un pizzico di sale si emulsiona il tutto. Si lavano bene le zucchine si grattano con il grattaverdure in modo da ottenere una sorta di poltiglia che si aggiunge all’olio aromatizzato, si amalgama il tutto e si lascia insaporire coperto per 10-20 minuti.

Si versa un po’ di salsa speziata di zucchine su un piatto di portata e si dispongo sopra le crocchette di ceci.







venerdì 24 giugno 2011

Insalata di seppia con verdure mediterranee

La seppia accompagnata da una sorta di caponata di melanzane, zucchine, peperone ed olive verdi. L’insalata può essere mangiata anche fredda.







Ingredienti:
1 seppia media già pulita
2 zucchine romane
1 melanzana media
1 peperone rosso dolce
1 costa di sedano
1 cipolla dorata
2 cucchiai di olive verdi denocciolate
1 cucchiaio di capperi sotto sale
1 cucchiaino di aceto di vino bianco
alcune foglie di menta
olio extra vergine di oliva
sale
pepe


Preparazione:
Dopo aver lavato la seppia si lessa in acqua calda non salata per 20–30 minuti (Il tempo di cottura dipende dalla grandezza del mollusco). Passato il tempo si lascia raffreddare nella sua acqua.
Si lavano e si monda la melanzana, si taglia a dadini e si dispone in uno scolapasta con sale grosso, si lascia riposare per 30 minuti circa in modo da far perdere l’acqua di vegetazione.
Nel frattempo si lavano e si tagliano a dadini le zucchine e il peperone, a rondelle il sedano e le olive verdi.
Si fanno soffriggere le zucchine in olio extra vergine di oliva, si scolano e si mettono sulla carta assorbente o paglia per farle asciugare dall’olio in eccesso. Poi si soffriggono le melanzane anch’esse in olio extra vergine di oliva e si scolano sulla carta assorbente o paglia.
In una padella si fa dorare la cipolla tritata e si unisce il sedano e il peperone rosso tagliato a dadini, si sala e si pepa e si fa cuocere per 10-15 minuti circa. Infine si aggiungono le olive i capperi dissalati sotto l’acqua corrente, l’aceto di vino bianco e si fa cuocere per altri 5 minuti. Si toglie dal fuoco e si aggiunge la dadolata di zucchine e melanzane soffritte.
Una volta raffreddata la seppia si taglia la sacca ad anelli e i tentacoli a pezzettini, si mette il tutto in un’insalatiera o piatto da portata, si uniscono le verdure e le foglie di menta tritate. Si mescola e si lasciano riposare per 10 – 20 minuti prima di servirle.







Con questa ricetta partecipo con piacere a Una raccolta "Speziale"  di Libera e Antonella




lunedì 20 giugno 2011

Pomodori ripieni di Baccalà a' la ghiotta

"Taninè, dobbiamo parlare".
“Mangia prima, Pippo, e doppo parliamo. Vedi? Ti feci le cose inguliate che tanto ti piàcino. Baccalà alla gliotta…”

Andrea Camilleri, La concessione del telefono, Sellerio 1998, p.48 .


Per la ricetta di oggi, Pomodori ripieni di Baccalà a' la ghiotta, ho preso spunto dal piatto citato nel dialogo tra il protagonista Filippo detto Pippo Genuardi commerciante di legnami e la moglie Gaetanina detta Taninè Schilirò del romanzo di Andrea Camilleri La concessione del telefono, ambientato alla fine dell’Ottocento in Sicilia nell’immaginaria e famosa cittadina Vigàta.
La ricetta che ho seguito per il baccalà a’ la ghiotta è di  Anna Pomar La cucina tradizionale siciliana, si trova nel bel sito del Fan club Camilleri. Ho apportato delle piccole modifiche al posto dell’estratto di pomodoro ho messo la polpa dei pomodori ramati freschi che ho utilizzato come contenitori ed ho aggiunto la giuggiulena vale a dire i semi di sesamo tostati.





 



Ingredienti:
1 filetto di baccalà già ammollato di 600 g circa
4 pomodori ramati medi
1 cipolla dorata
100 g di uva passa
2 cucchiai di semi di sesamo
olio extra vergine di oliva
pepe
zucchero



Preparazione:
Si lessa il baccalà in acqua fredda, una volta cotto si pulisce con cura dalla pelle e dalle spine.
Si fa ammollare in acqua fredda l’uva passa per 10 minuti ed in una padella si fanno tostare leggermente i semi di sesamo.
Si lavano i pomodori si taglia a ciascuno la calotta superiore  e si vuotano con l’aiuto di un cucchiaio, si mettono capovolti su una gratella per far perdere l’acqua di vegetazione. Si riduce a dadini la polpa estratta e si conserva da una parte.
In un tegame si fa soffriggere la cipolla tagliata a fette sottili ed appena sarà bionda si aggiunge la polpa dei pomodori scavati e l’uva passa, si fa insaporire per 8-10 minuti. Passato il tempo si aggiunge il baccalà a pezzetti e si lascia cuocere a fuoco basso per circa 20 minuti. A fine cottura del baccalà si aggiunge il pepe, un pizzico di zucchero ed i semi di sesamo tostati.
Si prendono i pomodori e si riempiono con il baccalà a’ la ghiotta, si trasferiscono su un piatto da portata e si servono caldi.





Con questa ricetta partecipo al contest di Chiara del blog Cucinando con mia sorella, dedicato al re dell’estate il pomodoro: Cucinando con... il pomodoro!








Cuochi da Biblioteca del blog di Anna Ultimissime dal forno





Autori in pentola del blog di Elisa Stasera si cena da noi!







mercoledì 15 giugno 2011

Angolo ellenico: Vasetti con Melitzanosalata e insalata greca

Girovagando tra le cucine virtuali ho scoperto un interessantissimo contest: Cucina l’arte e … di  Antonella del blog Il luppolo selvatico. Antonella chiede di abbinare un piatto ad una delle tavole ad acquarello eseguite da Roberto Bixio per la Costa Crociere. Tra le tavole coloratissime e brillanti che rappresentano varie nazioni, la scelta è caduta su una delle due tavola legata alla Grecia.



 Tavola di Roberto Bixio per Costa Crociere


Ho scelto questa tavola dal fondo ocra che ritrae una coppia di antichi greci all’interno di una struttura a tempio con colonne a capitello ionico, mentre nella parte inferiore è raffigurato su fondo blu-grigio un guerriero caduto. Immagini che si possono trovare nei frontoni dei templi o nelle bellissime decorazioni pittoriche del vasellame greco.
Proprio i vasi greci mi hanno ispirato per il piatto da presentare al contest: Vasetti di pasta di pane non lievitato che contengono uno la gustosa salsa Melitzanosalata e l’altro la nota insalata greca con la Feta.    










Vasetti e losanghe di pasta di pane non lievitato


Ingredienti:
100 g di farina biologica integrale
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
1 bicchiere di acqua
1 pizzico di bicarbonato


Preparazione:
In una ciotola si setaccia la farina integrale, si unisce il pizzico di bicarbonato, l’olio e l’acqua leggermente tiepida. Si impasta per 10 minuti circa fino ad ottenere un composto liscio. Si lascia riposare per 10 minuti coperto.
Passato il tempo si stende il composto in una sfoglia alta mezzo centimetro circa.  Si prendono due stampini monodose e si unge la parte esterna con l’olio extra vergine di oliva. Si mettono capovolti sulla spianatoia e si riveste la parte esterna con la sfoglia, si preme intorno in modo da far aderire la pasta allo stampo. Si taglia la pasta in eccesso e a sua volta si taglia in losanghe irregolari.
Il tutto si dispone su una teglia rivestita di carta da forno e si inforna a forno caldo a 240° per 30 minuti. A metà cottura circa si girano le losanghe di pasta in modo che si dorino in entrambi i lati.
Passato il tempo si toglie la teglia dal forno e si lascia raffreddare. Una volta freddi, si sfornano i vasetti di pasta di pane non lievitato pronti per essere riempiti con la Melitzanosalata e l’Insalata greca.






Melitzanosalata



Per la melitzanosalata ho seguito la ricetta di Ornella del blog Il giardino dei sapori e dei colori che è diventato il mio punto di riferimento per la cucina greca.


 Ingredienti:
1 melanzana tonda
1 peperone rosso
1 cucchiaio di aceto
succo di limone
2-3 piccoli spicchi d'aglio 
1 cucchiaio di menta, origano e prezzemolo tritati
olio extravergine di oliva
sale
 pepe


Preparazione:
Si mette la melanzana e il peperone in forno a 200° per circa mezz'ora o come indica Ornella utilizzando il grill. Una volta cotta, si prende la melanzana e con l’aiuto di una forchetta si toglie la polpa dalla buccia. Si trita al coltello la polpa con uno spicchio di aglio, poi si aggiunge il peperone privato dalla pelle, la menta, l'origano ed il prezzemolo tritati.
In una tazza si riempie per metà circa di olio si aggiunge il sale, il pepe, l’aceto e il limone si emulsionano per un po' e si condisce la melanzana e il peperone ridotti in poltiglia. Una volta condita si mette nei vasetti di pasta di pane non lievitato e si aggiungono delle losanghe di pasta.



Insalata greca



Ingredienti:
2 pomodori ramati piccoli o ciliegino
mezzo cetriolo
mezza cipolla rossa
100 g di Feta
alcune olive nere
alcune foglie di scarola  o lattuga
origano
olio extravergine di oliva
sale


Preparazione:
Si lavano bene le verdure, si tagliano a spicchi i pomodori, a rondelle il cetriolo con tutta la buccia, a listarelle la cipolla rossa. Si mettono in un’insalatiera e si aggiungono le foglie di scarola o lattuga, le olive nere e dadini di Feta e si condisce con sale, olio extravergine di oliva ed infine origano. Si mescola il tutto e si versa nei vasetti di pasta di pane non lievitato.


Con questa ricetta partecipo al contest Cucina l’arte e … di  Antonella del blog Il luppolo selvatico.




CIBVS




lunedì 13 giugno 2011

Timballetti di zucchine con cous cous al ragù di carne e piselli

L’ispirazione per questo piatto nasce dai  Timballini di melanzane e ditalini. Mi era piaciuto molto, così ho voluto provare con il cous cous e le zucchine. Devo dire che anche questa versione è molto gustosa. 






Ingredienti:
280 g di cous cous
4 zucchine romane
200 g di macinato di manzo
1 salsiccia di maiale
100 g di piselli
300 g di passata di pomodoro
40 g di pecorino romano grattugiato
1 mozzarella
1 testa di sedano
1 cipolla piccola dorata
1 carota
mezzo bicchiere di vino bianco
pan grattato q.b.
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero


Preparazione:
Si taglia a pezzettini il sedano, la carota e una cipolla. Si mette il trito in un alto tegame, si fa soffriggere in olio extra vergine di oliva per alcuni minuti, dopo si aggiunge la salsicce spellata e il macinato di manzo. Si lascia cuocere per 10 minuti circa, si sfuma con il vino, si unisce la passata di pomodoro si sala e si pepa, si copre e si lascia cuocere a fuoco moderato per 30-40 minuti.
In una pentola si fa imbiondire la cipolla si uniscono i piselli in precedenza sbollentati, si salano e si pepano si lasciano cuocere per 10-15 minuti circa.
Si lavano e si mondano le zucchine, si tagliano a fette per la lunghezza e si friggono in abbondante olio extra vergine di oliva si scolano e si mettono sulla carta assorbente o paglia per farle asciugare dall’olio in eccesso.
Si prendono gli stampini di alluminio monoporzione si ungono con l’olio extravergine di oliva e il pangrattato, si rivestono con le fette di zucchine facendo in modo che una parte fuoriesca dagli stampini.
Si prepara il cous cous come indicato nella confezione, una volta pronto si mette in una capiente insalatiera si unisce il ragù di carne e i piselli, si mescola. Si versa una parte del couscous condito negli stampini rivestiti di zucchina si mette la mozzarella a dadini, il pecorino grattugiato e si versa altro cous cous, si aggiunge una spolverata di pecorino, si ricopre con i lembi delle zucchine.
S’infornano nel forno ben caldo a 180° per 20-30 minuti. Si sfornano, si lasciano riposare per 10 minuti circa; si capovolge lo stampino su un piatto di portata e si serve ben caldo.








Con questa ricetta partecipo alla raccolta Zucchine in fuga del blog Il giardino degli aromi.







venerdì 10 giugno 2011

Tortino di melanzane e pomodori alla Feta ed olive nere

Ho una passione per i formaggi sia freschi che stagionati; quando Ornella ci ha invitato a farle conoscere come utilizziamo o cosa ci potremmo inventare con la Feta il tradizionale formaggio greco, ho colto con piacere l’invito e ho pensato di iniziare con un piatto che in genere mangio in questo periodo o in piena estate. E’ un piatto che si mangia freddo, si può fare il giorno prima con tutta tranquillità.






Ingredienti:
1 melanzana tonda nera
2 pomodori medi ramati
200 g di Feta
1 cucchiaio di olive nere
1 spicchio di aglio
mezza cipolla rossa di Tropea
origano
sale
paprika forte


Preparazione:
Si lavano e si monda la melanzana, si taglia a fette rotonde di mezzo centimetro circa e si dispongono in uno scolapasta con sale grosso, si lascia riposare per 30 minuti circa in modo da far perdere l’acqua di vegetazione. Passato il tempo dello spurgo delle melanzane si grigliano.
Si lavano ed asciugano i pomodori, si tagliano a fette di mezzo centimetro e si dispongono su una placca da forno foderata da carta forno. Si salano e si cospargono con aglio tritato, origano, fette sottili di cipolla rossa di Tropea e olio extra vergine di oliva. Si mettono in forno preriscaldato a 180° per 20-30 minuti.
In una ciotola si sbriciola la Feta si aggiunge un cucchiaio di olio extravergine di oliva e una spolverata di paprika forte, si lavora  amalgamando fino ad ottenere una sorta di crema.
Si fodera con pellicola trasparente dei stampi antiaderenti o di alluminio circolare, si dispone una fetta di melanzana grigliata, si aggiungono le olive nere precedentemente snocciolate, si spalma la “crema” di Feta, e sopra si dispone una fetta di pomodoro passato al forno. Si ricomincia con una fetta di melanzane fino ad esaurire gli ingredienti; l’ultimo strato sarà con il pomodoro. Si preme bene e si copre il tutto con la pellicola trasparente. Si tiene in frigo per almeno 3 ore, prima di servire. Passato il tempo si toglie dal frigo si elimina la pellicola trasparente e si dispone su un piatto da portata.






Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Ornella  Feta. Scopriamola assieme!! del blog Il giardino dei sapori e dei colori.



mercoledì 8 giugno 2011

Quadrotti di ricotta, zucchina e menta

E' un piatto che può essere servito come antipasto o come stuzzichino in un buffet.





Ingredienti:
250 g di ricotta vaccina
1 zucchina romana
1 uovo
1 cucchiaio di Parmigiano Reggiano o Grana Padano
1 cucchiaino di Senape di Digione
alcune foglie di menta
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero



Preparazione:
Si mette la ricotta in una terrina s’incorpora l’uovo, si unisce il parmigiano, la senape di Digione, le foglie di menta tagliate grossolanamente, sale e pepe; si amalgama il composto.
Con una grattugia di verdure si taglia la zucchina, si condisce con un filo di olio extra vergine di oliva, sale e pepe.
Si unge una tortiera, si stende metà del composto e al di sopra si distribuisce la zucchina grattata. Si ricopre con il composto di ricotta rimasto e si livella.
Si mette il tortino nel forno preriscaldato a 180° per 30-40 minuti, finché la superficie risulterà dorata. Passato il tempo si toglie il tortino si fa intiepidire, si sforna e si taglia a quadrotti.
I quadrotti si possono servire tiepidi o freddi.



Con questa ricetta partecipo alla raccolta Buffet in Giardino del blog La cucina accanto.






E alla raccolta E' qui la festa? di Lory del blog La mia cucina




lunedì 6 giugno 2011

Quanti modi di fare e rifare... Castella - Japanese sponge cake -

Eccomi all'appuntamento mensile di "Quanti modi di fare e rifare..." l'iniziativa ideata da: Ornella, Anna e Tamara a cui aderiscono altre foodblogger, che consiste nel realizzare ognuno a suo modo la stessa ricetta reperibile da un link e postarla nel proprio blog lo stesso giorno del mese possibilmente alla stessa ora.
Questo mese è stata scelta una ricetta di Anna, un dolce giapponese che è una specialità della città di Nagasaki: Castella - Japanese sponge cake -. In realtà il Castella è un dolce che deriva dal portoghese Pão de Castela ovvero il Pane di Castiglia diffuso a Nagasaki nel XVI secolo grazie ai mercanti portoghesi ed ai missionari gesuiti.
Il Castella che solitamente è cotto in stampi ricoperti di carta da giornale, è simile al Pan di Spagna per la consistenza morbida e spugnosa, ma è molto più dolce per la presenza del miele. Non viene farcito, ma può essere al gusto di matcha (the verde in polvere) o al cacao.
Io ho scelto la versione naturale e nel realizzarlo ho diminuito la quantità di miele ed ho sostituito la farina Manitoba con la farina 0.






Ingredienti:
4 uova medie
150 g di zucchero semolato
2 cucchiai di miele (1 cucchiaio di Miele millefiori)
100 g di farina Manitoba  (Farina 0)
25 g di acqua tiepida o latte tiepido  (acqua tiepida)


Preparazione:
Si portano le uova a temperatura ambiente, si rompono e si raccolgono in una ciotola con lo zucchero, si montano per minimo 10 minuti finché il composto avrà raddoppiato il suo volume.
Si stempera il miele nell'acqua tiepida, oppure nel latte tiepido, e si unisce al composto e si continuare a mescolare ancora per alcuni minuti. Dopo di che si inizia ad aggiungere la farina setacciata poco per volta (Se si preferisce al gusto di matcha bisogna unire alla farina 1 cucchiaio di matcha, mentre se si preferisce al cacao si unisce alla farina 1 cucchiaio di cacao) e si continua a mescolare per alcuni minuti come indica Anna “fintanto che alzando la frusta e facendo un cerchio con l'impasto che cola si riesca ad ultimare il giro prima che il segno scompaia”.
Si versa l’impasto nello stampo (Io ho utilizzato un semplice stampo di alluminio rettangolare. Anna indica come fare lo stampo ricoperto di carta di giornali) che deve essere 2 cm al di sotto del bordo, e si fanno con una spatola una sorta di tagli nell’impasto per togliere l’aria.
S’inforna a 170-180° per 10 minuti poi si abbassa a 150-160° e si fa cuocere per 30-40 minuti senza mai aprire il forno. Passato il tempo si effettua la prova stecchino.
Si sforna e si lascia raffreddare su una gratella. Anna consiglia per farlo rimanere morbido di avvolgerlo ancora tiepido nella pellicola trasparente per alimenti.
Passata un’ora si taglia la crosta dei quattro bordi con un coltello a lama lunga e bagnata, dopo di che si taglia nelle forme che si desidera. Io l’ho tagliato in piccoli rettangoli.







Quanti modi di fare e rifare...



Appuntamento al 6 luglio con:




venerdì 3 giugno 2011

Alici con cipollata

… un secondo piatto d'alici con cipolla e aceto: Montalbano usava affidarsi interamente alla fantasia culinaria ma gustosamente popolare d'Adelina, la cammarera, la fìmmina di casa che una volta al giorno veniva a dargli adenzia, madre di due figli irrimediabilmente delinquenti, uno dei quali stava ancora ingalera per merito suo. Magari questo giorno Adelina dunque non l'aveva deluso, ogni volta che stava per raprire il forno o il frigo gli si riformava dintra la stessa trepidazione di quando, picciliddro, alla matina presto del due novembre cercava il canestro di vimini nel quale durante la notte i morti avevano deposto i loro regali. […]
La sorpresa insomma era un pimento indispensabile ai piatti d'Adelina.
Pigliò le pietanze, una bottiglia di vino, il pane, addrumò il televisore, s'assistimò a tavola. […]
Pensò che in fatto di gusti egli era più vicino a Maigret che a Pepe Carvalho, il protagonista dei romanzi di Montalbàn, il quale s'abbuffava di piatti che avrebbero dato foco alla panza di uno squalo.

Andrea Camilleri, Il cane di terracotta, Sellerio 1996, p. 41.

 Ho sempre pensato che in questo passo Andrea Camilleri ritraesse bene i gusti culinari e il rapporto con il cibo del suo famoso personaggio Salvo Montalbano che adoro. Un buongustaio amante della cucina semplice, popolare ma al contempo gustosa e fantasiosa della sua fedele cammarera Adelina. Un uomo che vive la scoperta del piatto giornaliero cucinato da Adelina come una grande sorpresa, con la stessa trepidazione di quando bambino cercava i regali nei giorni di festa.
Trovo interessante il confronto di gusti con altri famosi buongustai protagonisti dei romanzi gialli come l’ispettore Maigret e il detective privato Pepe Carvalho; sembra che Camilleri voglia far notare che la passione per il cibo è l’elemento caratterizzante, il tratto distintivo che accomuna gli investigatori e il loro investigare. Non è un caso che Georges Simenon, Manuel Vázquez Montalbán e Andrea Camilleri offrono ai lettori attraverso i gusti dei loro personaggi, i piatti della memoria a cui sono legati e da cui traggono ispirazione e conforto per il presente.

Le alici con cipolla e aceto cucinate dalla fedele Adelina è la ricetta che ho scelto per partecipare al bel contest di Claudia Le ricette letterarie di Andrea Camilleri, ispirate alle avventure del Commissario Montalbano del blog Mon Petit Bistrot.
Secondo le regole bisogna seguire fedelmente la ricetta presente nel sito del Fan club Camilleri ed aggiungere un ingrediente che non deve modificare le caratteristiche del piatto originario.
La ricetta che ho seguito è Alici con cipollata tratta da La cucina siciliana di Maria Adele Di Leo; ho pensato di aggiungere a questo piatto gustoso e completo una nota di profumo e di freschezza: il miele di zàgara.









Ingredienti:

1 kg di alici
 farina q. b.
olio extra vergine di oliva
sale 

Per la cipollata:
1 kg di cipolle dorate,
3 cucchiai di aceto di vino bianco
3 cucchiai di zucchero
olio extra vergine di oliva

Ingrediente aggiunto:
Miele di Zàgara


Preparazione:
Si sbucciano e si tagliano a fettine sottili le cipolle, si versano in un tegame e si aggiunge un bicchiere di acqua; una volta che l’acqua è evaporata si aggiunge l’olio extravergine di oliva e si fa cuocere per alcuni minuti finché le cipolle non assumeranno un colore dorato. Dopo di che si unisce l’aceto di vino bianco, lo zucchero e si fanno cuocere per 10 minuti circa a fuoco basso.
Nel frattempo si eviscerano le alici, si eliminando la testa e le lische, e si aprono a libro e si sciacquano abbondantemente sotto l’acqua corrente. S’infarinano per bene e si friggono nell’olio extra vergine di oliva ben caldo. Quando sono ben dorate, si sgocciolano e si fanno asciugare sulla carta assorbente da cucina o su sacchetto di carta del pane dall’unto in eccesso, si salano e si pepano.
Si dispongono le alici con la cippollata su un piatto da portata e qui entra in scena l’ingrediente aggiunto: si versa un filo di miele di Zàgara che sciogliendosi con il calore si unisce alle alici e alle cipolle donando profumo e freschezza al piatto.

Un piatto meraviglioso per i miei gusti.







Con questa ricetta partecipo al contest di Claudia Le ricette letterarie di Andrea Camilleri, ispirate alle avventure del Commissario Montalbano del blog Mon Petit Bistrot.








Cuochi da Biblioteca del blog di Anna Ultimissime dal forno





Autori in pentola del blog di Elisa Stasera si cena da noi!










Con questa ricetta partecipo alla raccolta Un’acciuga al giorno del blog Poveri ma belli e buoni