giovedì 31 ottobre 2013

Crostata di mele annurche con mela rivestita



La ricetta di questa crostata l’ho tratta da un numero di Sale & Pepe di alcuni anni fa. E’ composta di un guscio di pasta brisée che contiene uno strato di crema aromatizzata al Marsala, guarnita con fettine di mele ed una mela intera privata dal torsolo, riempita di confettura di albicocche ed uvetta, rivestita esternamente di pasta brisée; il tutto spennellato da un leggero velo di confettura di albicocca. La ricetta originale è per uno stampo di 26 cm, ho diminuito le dosi e fatto qualche variazione; le mele utilizzate nella ricetta sono le renette, invece ho preferito utilizzare le piccole mele annurche dalla polpa croccante, succose e leggermente acidule (Le avevo utilizzate anche qui), più adatte per le dimensioni di uno stampo di 20 cm.





Crostata di mele annurche con mela rivestita



Ingredienti per uno stampo da 20 cm di diametro:

Per la pasta brisée
140 g di farina 00
90 g di burro freddo
1 cucchiaio di acqua fredda

Crema
180 ml di latte
30 g di zucchero semolato
20 g di farina 00 o fecola di patate o amido di mais
1 tuorlo grande
1 cucchiaio e mezzo di Marsala
un pizzico di cannella

Guarnizione:
3 mele annurche
60 g di confettura di albicocche
20 g di uvetta (ammorbidita in acqua tiepida)
4 biscotti secchi
1 cucchiaio di zucchero



Preparazione:
In una ciotola si setaccia la farina con il burro freddo a pezzetti e un cucchiaio di acqua fredda, si lavora il tutto velocemente con le dita fino a formare una palla, si ricopre con la pellicola da cucina e si mette in frigo per 1 ora.

Si scalda il latte con lo zucchero ed un pizzico di cannella. In una casseruola si monta il tuorlo con la  farina e si versa a filo il Marsala, poi il latte caldo. Si cuoce a fuoco basso girando, finché non si addensa. Si lascia raffreddare.

Si prende una mela si sbuccia e si elimina il torsolo con levatorsoli, si mette in una casseruola ricoperta di acqua con un cucchiaio di zucchero. Si fa cuocere per 5-8 minuti, non deve essere cotta molto, deve rimanere al dente. Una volta cotta la mela, si scola e si lascia asciugare.
Le restanti mele si sbucciano e si tagliano a fettine.


Passato il tempo si prende gran parte della quantità della pasta brisée, il resto si lascia in frigo; si stende tra due fogli di carta forno una base di uno spessore di 3 millimetri circa. Si trasferisce con la carta forno nello stampo a cerniera, si sistemano i bordi e con i rebbi della forchetta si bucherella il fondo. Si ricopre con un velo di confettura di albicocche e si spolvera con 2 biscotti sbriciolati. Si aggiunge la crema, si stende bene e si ricopre con gli altri due biscotti sbriciolati e gran parte dell’uvetta in precedenza ammorbidita in acqua tiepida. Si sistemano le fettine di mele a raggiera accavallandole leggermente e partendo dal bordo. Si sistema il secondo giro partendo dal senso contrario al primo.
Si prende la restante pasta briseè, si stende e si ritaglia con la rotella dentata dei nastri larghi 2.5 cm, si spennella con la chiara dell’uovo e si avvolgono intorno alla mela intera. Si mette nel centro della crostata e si farcisce il foro con un po’ di confettura di albicocche e la restante uvetta.
Si scioglie leggermente la restante confettura  a fuoco basso, si spennellano le fettine di mela e la mela intera. Si spolverizza con lo zucchero e si cuoce a forno caldo a 180° C minimo per 40 minuti. Si sforna e si lascia intiepidire per 10 minuti, poi si sforma e si lascia raffreddare.





Interno ripieno mela annurca confettura albicocche uvetta









lunedì 28 ottobre 2013

Pizza di ceci con finferli e provolone



Un oggetto non possiede il suo nome al punto che non si possa trovargliene un altro che gli si adatti meglio.


 

Non è proprio la classica Farinata di ceci ligure o la Cecìna toscana, perché la pastella oltre ad avere uno spessore più alto è versata sopra uno strato di funghi che “magicamente” a fine cottura risulteranno in superficie.
L’ho chiamata “pizza di ceci”, anche se non è propriamente una pizza. Giocando con il pensiero e l’assonanza di una famosa opera di René Magritte si può affermare che “Ceci n’est pas une pizza”.




Pizza di ceci con funghi e provolone di Formia




Ingredienti per una teglia di 26x37:
250 g di farina di ceci
750 ml di acqua circa
300 g di finferli o gallinacci o altra tipologia di funghi
80 g di provolone (io di Formia acquistato da D.o.l.).
1 spicchio di aglio
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero


Preparazione:
Si stempera la farina di ceci in acqua; si gira in modo da non formare grumi. Dovrà essere una pastella molto liquida. Si lascia riposare coperta almeno per tre ore.

Si puliscono i finferli o altra tipologia di fungo da ogni residuo terroso, si fa imbiondire l’aglio in olio extravergine di oliva, si uniscono i funghi e si fanno scottare per alcuni minuti, si sala e si pepa. Si lasciano raffreddare.

Si riveste la teglia con carta forno, si dispongono i funghi, sopra si versa la pastella di ceci, si aggiunge un filo di olio extra vergine di oliva e si mette in forno caldo a 200° C per 30-40 minuti circa.


La pastella è abbastanza liquida, quando è versata sui funghi li fa galleggiare, ed in cottura si compatta formando la "base".

Cottura della Pizza di ceci con finferli


Si toglie dal forno, si fa riposare alcuni minuti, poi, quando è ancora calda si ricopre con scaglie di provolone. 







venerdì 25 ottobre 2013

Riso con code di gambero spezziate



Ho cotto le code di gambero con paprika, curry e salsa di soia; con il loro intingolo spezziato ho fatto una base per accompagnare il riso.





Riso con code di gambero speziate



Ingredienti:
380 gi riso arborio
400 g di code di gambero
1 cipolla bianca media
1 cucchiaino di paprika
1 cucchiaino di curry
1 cucchiaio di salsa di soia
1 litro circa di brodo vegetale (carota, cipolla, sedano, pomodoro, sale e pepe)
olio extra vergine di oliva


Preparazione:
In un tegame si mette un filo di olio extra vergine di oliva, si fa imbiondire la cipolla tagliata a pezzetti, si unisce il riso per farlo tostare. Si comincia ad unire un mestolo di brodo vegetale e si prosegue la cottura aggiungendo il brodo ogni volta che il precedente è stato assorbito.

Nel frattempo in una padella con un filo d’olio extra vergine di oliva, si aggiungono le code di gambero e si fanno scottare leggermente, si aggiunge la paprika, il curry e la salsa di soia, si fa insaporire poi si aggiungono due mestoli di brodo vegetale, si continua la cottura per alcuni minuti.
Una volta cotto il riso, s’impiatta su una base d’intingolo delle code di gambero spezziate e si guarnisce con le code di gambero.







mercoledì 23 ottobre 2013

Zucca al forno con funghi e timo



In questo periodo nella mia cucina predominano la zucca e i funghi nelle diverse varietà. Questo è un esempio. Ho utilizzato il fungo di castagno che è una variante marrone del fungo champignon bianco. Ha la polpa più soda ed un sapore che ricorda la nocciola.
Ho infarinato la zucca e l’ho alternata ai funghi, ho profumato il tutto con il timo che mi piace in abbinamento sia ai funghi che alla zucca.




Zucca con funghi e timo




Ingredienti:
300 g di zucca torta o zucca pepona
100 g di funghi di castagno o altra tipologia di funghi
50 g di farina
pangrattato q. b.
timo quantità a piacere
olio extra vergine di oliva
sale
pepe



Preparazione:
Si priva la zucca della buccia, si taglia a fette non sottili, s’infarina. Si privano i funghi della parte inferiore terrosa, si lavano velocemente e si tagliano a fette.
Si prende una pirofila si mette nel fondo un filo di olio extra vergine di oliva e del pangrattato, si dispongono alcune fette di zucca infarinate, sopra si mettono parte dei funghi, si sala, si pepa, si sparge con il timo e s'irrora con l’olio extra vergine di oliva. Si fa un altro strato di fette di zucca e di funghi, si condisce il tutto con sale, pepe, timo ed olio, poi si spolvera con il pangrattato. S’inforna a forno ben caldo a 200° C per 30-40 minuti.




Zucca al forno con funghi e timo









lunedì 21 ottobre 2013

Pizza con finferli e salsiccia



Continua la serie delle pizze alte tipo focacce; questa l’ho condita con i finferli e salsiccia. Per l’impasto della pizza ho utilizzato una parte di farina Buratto che è macinata a pietra per questo rimangono delle leggerissime parti di fibra ed il germe del chicco.





Pizza con funghi finferli e salsiccia





Ingredienti per una teglia di 26x37:

Per l’impasto
150 g di farina Buratto
150 g di farina 0
10 g di farina di riso
3 g di lievito di birra secco o 10 g di lievito di birra fresco
150-200 ml circa di acqua, dipende dall’assorbimento della farina
pizzico di sale
semola di grano duro per la teglia


Per il condimento
250 g di finferli o galletti
1 salsiccia di maiale
150 g di formaggio a pasta molle  
olio extra vergine di oliva
1 spicchio di aglio
sale
pepe nero



Preparazione:
In un pentolino si fa intiepidire l'acqua, se ne versa tre dita in un bicchiere in cui si unisce il lievito; si mescola e si fa sciogliere completamente per 5-6 minuti circa.
In una ciotola capiente si versano le due farine setacciate, si aggiunge la farina di riso, si mescola il tutto. Si unisce il lievito e si inizia ad amalgamare aggiungendo la restante acqua e il sale. Si lavora fino a quando i liquidi saranno ben assorbiti.
Si prende l'impasto e si comincia a lavorare energicamente sulla spianatoia infarinata minimo 20 minuti, fino ad avere un composto consistente morbido ed elastico. Si dà la forma di una palla e si mette in una capiente ciotola unta di olio extra vergine di oliva e si copre con un panno. Si lascia a lievitare nel forno spento fino a quando raddoppia il volume.

Si puliscono i finferli da ogni residuo terroso, si fa imbiondire in una padella l’aglio in olio extravergine di oliva, si uniscono i finferli e si fanno scottare per alcuni minuti, si sala e si pepa. Si lascino raffreddare.

Passato il tempo di lievitazione si prende la pasta, si forma un panetto, si allarga con la punta delle dita sulla spianatoia formando un rettangolo. Si spolvera con la semola di grano duro la teglia, si riveste con la pizza, si mette uno strato di formaggio tagliato a scaglie e sopra i finferli e la salsiccia sbriciolata. Si inforna nel forno preriscaldato a 240° C nella parte bassa e si fa cuocere per 10 minuti circa,  poi si aggiunge il restante formaggio e si trasferisce nella parte media del forno, si lascia cuocere per 8-10 minuti circa, dipende dal forno.











venerdì 18 ottobre 2013

Aguglia al pomodoro e pistacchi



L’aguglia oltre ad essere uno dei pesci che mi piacciono molto, è molto economico, il che non guasta. In genere la preparo con i pomodorini e capperi come ho mostrato - qui -, invece questa volta l’ho infarinata e fritta, poi insaporita con un sugo ai pistacchi.




Aguglia al pomodoro e pistacchi





Ingredienti:
1 aguglia di 500 g circa possibilmente eviscerata
250 g di pomodori pelati
80 g di pistacchi
farina q.b.
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero


Preparazione:
Dopo aver lavato per bene l’aguglia si priva della testa o della coda, si sfiletta e si taglia a tranci. Si passa nella farina e si fa friggere in olio extra vergine di oliva. Una volta cotta, si scola e si fa scolare dall’olio in eccesso.
In un’altra padella si fa scaldare l’olio extra vergine di oliva, si aggiungono i pomodori pelati tagliati a pezzetti, si sala e di pepa, si fa cuocere per 5-6 minuti. Poi si aggiungono parte dei pistacchi tagliati grossolanamente, si continua la cottura per altri 3-4 minuti. Si unisce l’aguglia e si fa insaporire per alcuni minuti. Si serve aggiungendo i restanti pistacchi tagliati grossolanamente.






mercoledì 16 ottobre 2013

Tonnarelli autunnali



ovvero… con funghi, uva e nocciole.

Ho pensato di condire i tonnarelli con funghi misti, acini di uva bianca, uva rossa e con una spolverata di nocciole tostate che donano quella croccantezza che mi piace tanto.




Pasta con funghi uva bianca uva rossa nocciole




Ingredienti:
380 g di tonnarelli all’uovo freschi
300 g di fungi misti (porcino, boleto baio, champignon, pleurotus, pinarolo)
1 grappolo medio di uva bianca
1 grappolo medio di uva rossa
60 g di nocciole tostate
1 cipolla bianca medio-piccola
1 spicchio di aglio
2 cucchiai di vino bianco secco
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero


Preparazione:
In un’ampia padella si fa imbiondire la cipolla tagliata a pezzetti e l’aglio in olio extra vergine di oliva, si uniscono i funghi in precedenza puliti e tagliati, si fanno cuocere per 5 minuti e si irrorano con il vino, si sfuma, si sala e si pepa, si lasciano cuocere per 15 minuti circa. Verso la fine si aggiungono gli acini di uva in precedenza tagliati a metà e privati dei semi, si fanno insaporire per alcuni minuti.
Nel frattempo si fa cuocere in abbondante acqua salata i tonnarelli, si scolano, si lascia alcuni mestoli di acqua di cottura, si trasferiscono nella padella con un mestolo di acqua di cottura, si fanno saltare per alcuni minuti e alla fine si aggiungono le nocciole tostate tagliate grossolanamente.






lunedì 14 ottobre 2013

Torta ricoperta di panna e ricotta con ananas ed albicocche sciroppate



L’aspetto di questa torta è molto rustico ed imperfetto, non poteva essere altrimenti, ma il sapore è molto buono.
Per la base ho usato la ricetta del “Pan di Spagna alternativo” che ha una consistenza simile al classico Pan di Spagna; l’ho tagliato in tre strati e bagnato con il succo di ananas, l’ho farcito con un composto di ricotta, panna e gocce di cioccolato. Con lo stesso composto ho ricoperto la torta e l’ho guarnita con l’ananas e le albicocche sciroppate.



Torta ricoperta di panna e ricotta con ananas ed albicocche sciroppate





Per la ricetta del Pan di Spagna alternativo rimando - qui -

Ingredienti:

Per la base una tortiera di 20-22 cm di diametro
120 g  di zucchero
75 g di farina 00
50 g di amido di mais o fecola di patate
50 g di burro
3 uova
scorza di limone
1/2 bustina di lievito per dolci
un pizzico di sale
3 cucchiai di acqua calda
  

Ripieno e copertura:
300 g di ricotta di mucca
250 ml di panna
1 cucchiaio di zucchero
gocce di cioccolato quantità a piacere
1 fetta di ananas sciroppata
6 mezze albicocche sciroppate


Preparazione:
Si fa fondere il burro a fuoco basso e si lascia raffreddare. In una ciotola si mettono i tuorli d’uovo con 3 cucchiai di acqua calda, si sbattono un po’ e si aggiunge 80 g di zucchero, sale, scorzetta di limone. Si sbattono per circa 10 minuti fino ad ottenere una spuma cremosa, soffice e bianca.
Si montano a neve ferma gli albumi con il restante zucchero (40 g). Si incorporano gli albumi ai tuorli, con un movimento dall’alto verso il basso.
Si setaccia la farina, si aggiunge l’amido e il lievito e pian piano si unisce al composto sempre con un movimento dall’alto verso il basso. Infine s’incorpora il burro fuso (tiepido).
S’imburra e s’infarina uno stampo, si riempie con il composto e s’inforna a 170° C per 30-40 minuti, farà fede la prova stecchino. Si lascia intiepidire, si sforma e si lascia raffreddare.

Una volta freddo si taglia in tre strati.
Si setaccia la ricotta e si uniscono le gocce di cioccolato. Si monta la panna con un cucchiaio di zucchero e si unisce alla ricotta.
Si bagna con il succo di ananas gli strati della torta, e si spalma con il composto di ricotta un primo strato e poi il secondo. Si ricopre il resto della torta con il composto di ricotta e panna.
Si guarnisce al centro con una fetta di ananas e ai lati con le albicocche sciroppate.










giovedì 10 ottobre 2013

Žlikrofi



Con l’Abbecedario Culinario della Comunità Europea facciamo tappa nella vicina Slovenia. Tra le ricette tipiche della cucina slovena ho scelto una specialità di Idrija, città famosa per le miniere di mercurio, per l’arte del merletto eseguito al tombolo e per l’appunto gli žlikrofi.
Gli žlikrofi sono dei ravioli dalla forma caratteristica che ricordano i “berretti napoleonici” indossati dai generali francesi; sono ripieni di patate, cipolla, lardo, maggiorana, erba cipollina, pepe nero e sale. Sono tutelati come specialità nazionale, tanto che per essere considerati dei veri Idrijski žlikrofi devono rispettare tutte le caratteristiche stabilite nel disciplinare.
L’origine non è certa; la fonte più antica che li menziona è del 1936, dove ricorda che venivano serviti dalle famiglie dei minatori di Idrija soltanto in occasioni speciali. Tuttavia, sembra che la loro “origine” provenga da un raviolo in uso nella Transilvania ungherese ed introdotto ad Idrija dai minatori che lavoravano nella miniera di mercurio. Fonti orali, indicano che il piatto fu introdotto attorno al 1814 grazie ad un membro della famiglia Wernberger. Negli anni si sono diffusi nella città fino ad assumere, verso la metà del secolo scorso, il sapore e la forma caratteristica che hanno oggi.





Žlikrofi ravioli ripieni di patate e pancetta tipici sloveni



Per la ricetta originale vedere - qui -

Ingredienti per 20 žlikrofi

Per la Pasta:
100 g di farina 00
1 uovo piccolo                              
acqua quanto basta
olio extra vergine di oliva per ungere la pasta

Per il Ripieno:
1 patata medio piccola bollita
1 fettina di lardo o pancetta affumicata (io guanciale di Cori)
mezza cipolla piccola
maggiorana
erba cipollina
sale
pepe nero


Per il condimento:
40 g di burro fuso
scaglie di formaggio
pepe nero


Preparazione:
Si setaccia la farina si fa una fontana si unisce l’uovo, si sbatte con una forchetta e poi si inizia ad incorporare poco alla volta la farina partendo dall'interno della fontana, si aggiunge un goccio di acqua, si lavora il composto per 15-20 minuti, fino ad ottenere una massa omogenea, soda e liscia. Si forma una palla, si unge con olio extra vergine di oliva, si copre e si fa riposare per mezz'ora.
  
Nel frattempo si prepara il ripieno. Si schiaccia la patata quando è ancora calda.  Si taglia la cipolla a piccoli pezzi e si fa appassire in una padella con il lardo o pancetta affumicata tritati (io guanciale); una volta cotta si unisce alla patata, si condisce con sale e pepe nero, maggiorana ed erba cipollina tritati. Si mescola il tutto e si formano delle palline di circa 1-1,5 centimetri.



Preparazione dei Žlikrofi tipici sloveni



Passato il tempo di riposto della pasta, si stende una sfoglia di uno spessore di circa 2 mm. Si distribuisce una fila di palline di ripieno distanziandole tra di loro. Si ripiega la pasta e si pressa ai lati del ripieno in modo da farla aderire e per far uscire l’aria, si taglia per la lunghezza e per la larghezza ogni žlikrofi, si mettono in verticale, si pressano ai lati del ripieno formando delle specie di piccole orecchie, poi si preme con l’indice nel centro del ripieno formando un piccolo incavo.



Žlikrofi crudi ravioli tipici sloveni



Si porta ad ebollizione abbondante acqua, si sala e si buttano gli žlikrofi. Quando salgono a galla e l'acqua riprende il bollore, si scolano.
Tradizionalmente sono serviti con stufato di agnello, o semplicemente con burro fuso e scaglie di formaggio.



Con questa ricetta partecipo alla raccolta dell'Abbecedario Culinario della Comunità Europea per la cucina della Slovenia ospitato dal blog  Tutto a occhio

















martedì 8 ottobre 2013

Spezzatino al Sangiovese di Toscana



Lo spezzatino è uno dei piatti di carne che mi piace mangiare in questo periodo. Lo preparo di solito allo stesso modo variando poche cose: l’infarinatura (a volte infarino la carne a volte no),  l’aggiunta degli odori o delle spezie per insaporirlo, e la scelta del vino. Unica costante è il tempo e la fiamma di cottura: lungo e molto bassa.



Spezzatino al vino Sangiovese di Toscana




Ingredienti:
800 g di spezzatino di vitella
1 carota
1 cipolla
1 gambo di sedano
3 bacche di ginepro
50 g di passata di pomodoro
250 ml di Sangiovese di Toscana
farina 00 q.b.
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero


Preparazione:
S’infarinano i bocconcini di vitella, si mettono in un capiente tegame (io di coccio) con un filo di olio extra vergine di oliva, si fanno rosolare in modo da sigillare i pori della carne.
Nel frattempo si taglia a pezzetti la cipolla, la carota e il sedano. Una volta dorata la carne si toglie, si mette da parte e si copre con carta argentata; nel tegame si versa il trito e le bacche di ginepro leggermente pestate, si fa appassire per 5-8 minuti. Si rimette la carne, si fa insaporire e si sfuma con il vino, si aggiunge la passata, si sala, si pepa e si fa cuocere fino a prendere il bollore. Poi si aggiungono due mestoli di acqua calda, si copre con un coperchio e si lascia cuocere a fuoco molto basso per circa 2 ore, mescolando ogni tanto e se occorre si aggiunge altra acqua calda. Passato il tempo si alza la fiamma e si fa restringere il liquido. Si serve la carne ben calda con il suo intingolo.





Mestolo di spezzatino al vino Sangiovese di Toscana










domenica 6 ottobre 2013

Quanti modi di fare e rifare il Pane allo zafferano



Questo mese con Quanti modi di fare e rifare siamo andati da Euan del blog Signor biscotti per fare una specialità della Cornovaglia il Pane allo zafferano.
E’ un pane come ci consiglia Euan, ottimo sia tostato che non con il burro, con la marmellata o con la clotted cream.  





Pane allo zafferano





Per la ricetta originale rimando al blog Signor biscotti.

Ho diminuito le dosi, ho usato poco zafferano.

Ingredienti per circa 20 panini piccoli:
300 g di farina 0
43 g di zucchero
63 g di burro
75 ml di latte        
50 ml d’acqua         
1 uovo piccolo
3 g di lievito di birra secco o 9-10 g di lievito di birra fresco
pizzico di sale
80 g di uva passa
pizzico di filamenti di zafferano sciolti in 1 cucchiaio di acqua calda


Per la glassa
1 cucchiaio di miele (millefiori)
mezzo cucchiaio di acqua



Preparazione:
Si schiacciano i fili di zafferano in un mortaio poi si trasferiscono in una piccola ciotola e si versa  l’acqua calda. Si lascia riposare per almeno un’ora (mezzora).
Si porta il latte ad ebollizione, si aggiunge il burro a pezzetti, per farlo sciogliere, poi l’acqua e lo zafferano.
In una grande ciotola si setaccio la farina si aggiunge il sale, lo zucchero, il lievito, s’impasta un po’ e poi si aggiungere poco per volta il latte, facendo assorbire un po’ ed infine l’uovo. Si impasta il tutto minimo 20 minuti fino a che diventa liscio ed elastico; poi si unisce l’uva passa in precedenza fatta rinvenire in acqua calda e si continua ad impastare per alcuni minuti.
Si copre l’impasto e si lascia lievitare in un luogo caldo fino al raddoppio.

Dopo la lievitazione, si trasferisce l’impasto sulla spianatoia infarinata, si sciaccia delicatamente, si sovrappone prima un lembo per 2/3, poi si soprappone l’altro lembo, si gira di 90° e si ripete l’operazione. Si capovolge con la piega sotto, si copre e si lascia riposare per mezz’ora.
Si divide l’impasto in più parti e si formano delle sfere. Si mettono sulle teglie rivestita di carta forno, distanziate tra loro almeno 3 cm, si coprono e si lasciano lievitare fino al raddoppio.

Si preriscalda il forno a 220° C, prima di infornare si mette una bacinella di acqua sul fondo in modo di dare vapore al forno. Si fanno cuocere per 15-20 minuti circa, finché saranno ben dorati. Se colpiti sul fondo dovrebbero suonare vuoti.

Per la glassa, si fa sciogliere 1 cucchiaio di miele e mezzo cucchiaio di acqua in un pentolino e si porta ad ebollizione. Con questa glassa si spennellano per due volte i panini, quando sono ancora caldi.







Quanti modi di fare e rifare...



Appuntamento al 6 ottobre con



di Daniela










venerdì 4 ottobre 2013

Orata con barbe e semi di finocchio al cartoccio



Ho aromatizzato l’orata con prezzemolo, barbe e semi di finocchio e l’ho cotta al cartoccio in modo che i sapori e i profumi rimangano all’interno.




Preparazione orata con barbe e semi di finocchio al cartoccio
Prima e dopo la cottura





Ingredienti:
1 orata di 400-500 g circa già pulita
barbe e semi di finocchio quantità a piacere
1 ciuffo di prezzemolo
1 spicchio di aglio
mezzo bicchiere di vino bianco secco
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero


Preparazione:
Si lava per bene sotto l’acqua corrente l’orata, si sala e si pepa l’interno e l’esterno. Si riveste una placca di carta da forno, si mette nel mezzo l’orata, si riempie con aglio tagliato a pezzetti, barbe, semi di finocchio e foglie di prezzemolo. Si irrora con l’olio extra vergine di oliva e il vino bianco secco. Si chiude il foglio di carta forno a mo’ di cartoccio. Si mette in forno ben caldo a 180° per 20-40 minuti, dipende dal forno. 





Orata con barbe e semi di finocchio al cartoccio











mercoledì 2 ottobre 2013

Gemellini con salsicce e crema di funghi champignon e maggiorana



Una crema di funghi aromatizzata dalla maggiorana e unita alle salsicce rosolate - un classico della stagione - condisce questa pasta particolare nella forma e nella consistenza: è di grano duro varietà Senatore Cappelli. Prende il nome dal Senatore Raffaelle Cappelli che nei primi del Novecento concesse al genetista agrario Nazareno Strampelli di fare delle semine sperimentali su un terreno di sua proprietà, ottenendo questa particolare qualità di grano duro.




Pasta con salsicce e crema di funghi champignon e maggiorana





Ingredienti:
400 g gemellini di grano duro Senatore Cappelli
300 g di funghi champignon
50 g di parmigiano Reggiano o Grana Padano
2 salsicce di maiale
1 cipolla bianca media
1 spicchio di aglio
maggiorana
olio extra vergine di oliva
pepe nero
sale



Preparazione:
In un’ampia padella si fa imbiondire la cipolla e l’aglio in olio extra vergine di oliva, si uniscono i funghi in precedenza puliti e affettati, si fanno cuocere per 15-20 minuti, si salano e si pepano. Gran parte dei funghi si mettono in un mixer con un filo di olio extra vergine, si frullano ottenendo una crema, si insaporisce con un po’ di maggiorana. I restanti funghi si mettono da parte.
Nella stessa padella in cui sono stati cotti i funghi si sbriciola grossolanamente la salsiccia, si fa rosolare per alcuni minuti.
Si cuoce la pasta in abbondante acqua, si scola al dente e si mette da parte due mestoli di acqua di cottura. Si versa la pasta nella padella si aggiunge la crema di funghi, i funghi trifolati lasciata da parte, una spolverata di parmigiano grattugiato, un po’ di acqua di cottura della pasta e la restante maggiorana, si fa saltare il tutto e si serve.